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giovedì 22 ottobre 2015
Energia: Riscaldamenti, 10 regole base contro caro bollette
Dal 15 ottobre riscaldamenti al via in 4.300 comuni italiani, quelli in zona climatica “E” che comprendono grandi città come Milano, Torino, Bologna, Venezia. Per aiutare i consumatori a scaldare al meglio le proprie case, evitando però sprechi e brutte sorprese nella bolletta (o sanzioni per non aver effettuato le revisioni di legge), arriva un vademecum con le 10 regole-base per un riscaldamento efficiente e più ‘conveniente’. Curato dagli esperti del ministero dello Sviluppo Economico e dell’ENEA, il vademecum è disponibile sui siti www.mise.gov.it, www.agenziaefficienzaenergetica.it e www.enea.it insieme alle novità in tema di APE, l’attestato di prestazione energetica obbligatorio per affitti e compravendite che è cambiato dal 1° ottobre, e alle nuove regole per le caldaie. Da fine settembre, infatti, si possono installare soltanto caldaie ad alto rendimento, in base ai regolamenti del Mise che attuano la normativa europea sull’efficienza.
Regola N. 1 – Fare la manutenzione degli impianti. È la regola numero uno, sia per motivi di sicurezza sia per evitare sanzioni: un impianto ben regolato e ben manutenuto consuma e inquina meno. Chi non effettua la manutenzione del proprio impianto rischia una multa non inferiore a 500 euro, in base a quanto stabilisce il DPR 74/2013.
Regola N. 2 - Controllare la temperatura ambiente. Scaldare troppo la casa fa male alla salute e alle tasche: la normativa consente una temperatura di 20 - 22 gradi, ma 19° sono più che sufficienti a garantire il comfort necessario. Attenzione, inoltre, perché ogni grado abbassato si traduce in un risparmio dal 5 al 10% sui consumi di combustibile.
Regola N. 3 – Attenti alle ore di accensione. Il tempo massimo di accensione giornaliero è indicato per legge e cambia a seconda delle 6 zone climatiche in cui è suddivisa l’Italia. Per i comuni in fascia “E” al via da domani il massimo sono 14 ore.
Regola N. 4 - Usare i cronotermostati. Un aiuto al risparmio arriva daimoderni dispositivi elettronici che consentono di regolare temperatura e tempo di accensione in modo da mantenere l’impianto in funzione solo quando si è in casa.
Regola N. 5 - Applicare valvole termostatiche. Queste apparecchiature aprono o chiudono la circolazione dell’acqua calda nel termosifone e consentono di mantenere costante la temperatura impostata, aiutando a concentrare il calore negli ambienti più frequentati e a evitare sprechi.
Regola N. 6 - Installare pannelli riflettenti tra muro e termosifone. È un ‘trucco’ semplice ma molto efficace per ridurre le dispersioni di calore.
Regola N. 7 - Schermare le finestre la notte. Chiudendo persiane e tapparelle o mettendo tende pesanti si riducono le dispersioni di calore verso l’esterno.
Regola N. 8 - Fare il check up alla propria casa. L’isolamento termico su pareti e finestre dell’edificio è un aspetto da non trascurare: se la costruzione è stata fatta prima del 2008, probabilmente non rispetta le attuali normative sul contenimento dei consumi energetici e conviene valutare un intervento per isolare le pareti e sostituire le finestre. Con nuovi modelli che disperdono meno calore, il beneficio può essere doppio: si riducono i consumi di energia fino al 20% e si può usufruire dei cosiddetti ecobonus, la detrazione fiscale del 65%.
Regola N. 9 - Impianti di riscaldamento innovativi. Se l’impianto ha più di 15 anni, conviene valutarne la sostituzione ad esempio con le nuove caldaie a biomasse, le pompe di calore, o con impianti integrati dove la caldaia è alimentata con acqua preriscaldata da un impianto solare termico e/o da una pompa di calore alimentata da un impianto fotovoltaico. Per questi interventi si può usufruire degli ecobonus per la riqualificazione energetica degli edifici 65% e del patrimonio edilizio del 55%.
Regola N. 10 - Evitare ostacoli davanti e sopra i termosifoni: mettere tende o mobili davanti ai termosifoni o usare i radiatori come asciuga biancheria disperde calore ed è fonte di sprechi. Inoltre attenzione a non lasciare troppo a lungo le finestre aperte: per rinnovare l’aria in una stanza bastano pochi minuti, evitando inutili dispersioni di calore.
La nuova etichettatura per le caldaie - Da fine settembre è in vigore nuova etichettatura energetica che definisce gli standard minimi di efficienza per le caldaie. Introdotta dal MiSE sulla base del regolamento europeo Ecodesign, prevede una classificazione energetica da A+ a G per gli apparecchi per riscaldamento degli ambienti e da A a G per gli apparecchi per produrre acqua calda sanitaria. Inoltre, diventa obbligatorio installare solo caldaie a condensazione, in grado di recuperare gran parte del calore contenuto nei fumi che, altrimenti, andrebbe disperso nel camino. I produttori di caldaie non potranno più immettere sul mercato quelle non a condensazione[1].
Il nuovo APE - Altra novità importante in tema di risparmio ed efficienza riguarda l’APE[2], l’Attestato di Prestazione Energetica: dal 1° ottobre sono in vigore le “Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici” introdotte dal MiSE anche per superare alcune riserve dell’Unione europea sull’applicazione della direttiva in materia di efficienza energetica. Le novità principali riguardano il modello da usare e le regole per la redazione dell’attestato.
I controlli sull’efficienza - L’ENEA, in collaborazione con il MiSE e il CTI - Comitato Termotecnico Italiano, ha predisposto anche le Linee guida per facilitare l’applicazione della normativa sui controlli per l’efficienza energetica (DPR 74/2013), che costituiscono un riferimento per le regioni o per le autorità competenti. L’Agenzia, inoltre, supporta il MiSE nell’informazione ai cittadini, agli operatori del settore e alla Pubblica Amministrazione e, per conto delle Amministrazioni Locali, cura la formazione e il rilascio dell'attestato di idoneità tecnica ai professionisti abilitati ai controlli (ad oggi più di 1600) che operano su tutto il territorio nazionale.
Scarica il vademecum cliccando QUI.
[1]Continuerà ad essere prodotto solo un tipo particolare di caldaia non a condensazione che viene tecnicamente chiamata “a camera aperta” da installare quando non sia possibile andare a sostituire una vecchia caldaia con una caldaia a condensazione per problemi legati alla canna fumaria collettiva di alcuni edifici multifamiliari.
[2]L’APE è un documento che certifica le prestazioni energetiche di una singola unità immobiliare o di un intero edificio ed è obbligatorio anche nel caso di vendita o affitto dell’immobile. Le prestazioni sono calcolate con indicatori di consumo a loro volta associati a classi di efficienza energetica di appartenenza. Tra le principali novità, l’aumento da 7 a 10 delle classi di efficienza dell’edificio: dalla G (la classe più bassa) alla A (la classe più alta); la classe A ora è stata suddivisa in ulteriori 4 livelli (da A4, massima efficienza, A1 minima efficienza).Fonte: ENEA, leggi QUI.
giovedì 2 gennaio 2014
Conto Termico: aggiornate le regole applicative
Il GSE ha pubblicato l'aggiornamento al 04/12/2013 delle «Regole Applicative del D.M. 28 dicembre 2012» per l’incentivazione della produzione di energia termica da fonti rinnovabili e degli interventi di piccole dimensioni (scarica QUI).
Di seguito i principali aspetti oggetto dell'aggiornamento:
- il contratto tra Soggetto Responsabile dell’intervento e GSE, in conformità al contratto tipo di cui alla Deliberazione dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas 25/07/2013, n. 338/2013/R/efr;
- la documentazione contabile attestante i costi sostenuti ai fini dell’ammissione agli incentivi;
- il contratto di rendimento energetico (energy performance contract – EPC) che l’Amministrazione pubblica, che intenda avvalersi di una ESCO, deve sottoscrivere;
- il contratto di prestazione/servizio energetico (rendimento energetico o di servizio energia, anche Plus) che il soggetto privato, che intenda avvalersi di una ESCO, deve sottoscrivere;
- l'integrazione dei seguenti allegati:
Allegato 3 - Fac-simile richiesta concessione degli incentivi (accesso diretto);
Allegato 10 - Fac-simile contratto;
Allegato 11 - Modello autorizzazione del proprietario (accesso diretto);
Allegato 12 - Sintesi della documentazione per la richiesta dell’incentivo (accesso diretto);
Allegato 13 - Modello dichiarazione di rispondenza del contratto ai requisiti del contratto di servizio energia o di servizio energia Plus/contratto di rendimento energetico (EPC) e delle spese sostenute (accesso diretto/a preventivo);
Allegato 14 - Modello di dichiarazione delle spese sostenute in presenza di una convenzione servizio energia con Consip o con centrale di acquisti regionale (accesso a preventivo);
Allegato 15 - Modello di asseverazione dell’intervento.
Fonte: Legislazione Tecnica, leggi QUI.
Conto termico, accedi QUI.
Di seguito i principali aspetti oggetto dell'aggiornamento:
- il contratto tra Soggetto Responsabile dell’intervento e GSE, in conformità al contratto tipo di cui alla Deliberazione dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas 25/07/2013, n. 338/2013/R/efr;
- la documentazione contabile attestante i costi sostenuti ai fini dell’ammissione agli incentivi;
- il contratto di rendimento energetico (energy performance contract – EPC) che l’Amministrazione pubblica, che intenda avvalersi di una ESCO, deve sottoscrivere;
- il contratto di prestazione/servizio energetico (rendimento energetico o di servizio energia, anche Plus) che il soggetto privato, che intenda avvalersi di una ESCO, deve sottoscrivere;
- l'integrazione dei seguenti allegati:
Allegato 3 - Fac-simile richiesta concessione degli incentivi (accesso diretto);
Allegato 10 - Fac-simile contratto;
Allegato 11 - Modello autorizzazione del proprietario (accesso diretto);
Allegato 12 - Sintesi della documentazione per la richiesta dell’incentivo (accesso diretto);
Allegato 13 - Modello dichiarazione di rispondenza del contratto ai requisiti del contratto di servizio energia o di servizio energia Plus/contratto di rendimento energetico (EPC) e delle spese sostenute (accesso diretto/a preventivo);
Allegato 14 - Modello di dichiarazione delle spese sostenute in presenza di una convenzione servizio energia con Consip o con centrale di acquisti regionale (accesso a preventivo);
Allegato 15 - Modello di asseverazione dell’intervento.
Fonte: Legislazione Tecnica, leggi QUI.
Conto termico, accedi QUI.
domenica 2 giugno 2013
Proroga alle detrazioni del 50% e 55%
La tanto attesa proroga delle detrazioni per gli interventi di ristrutturazione e risparmio energetico è finalmente arrivata.
Era atteso dalla scorsa settimana, quando, invece, il Consiglio dei Ministri aveva deciso di prorogare prima l'esame delle questioni tecniche e finanziarie per consentire poi la proroga degli incentivi fiscali per le ristrutturazioni edilizie e il risparmio energetico.
Dopo l'impegno ad assumere le opportune iniziative normative, volte a incentivare gli interventi di ristrutturazione e risparmio energetico, il Consiglio dei Ministri n. 6 ha approvato il Decreto-Legge recante "Disposizioni urgenti per l'attuazione di obblighi comunitari e per il recepimento della direttiva 2010/31/UE in materia di prestazione energetica nell'edilizia".
Nonostante da più parti fosse arrivata la richiesta di rendere strutturali gli incentivi rimodulandoli in funzione del risparmio energetico, il Governo ha deciso di prorogare e rafforzare il credito di imposta per l'efficienza energetica in edilizia innalzando lo soglia della detrazione al 65% (nella bozza iniziale era previsto il 75%) ed estendendola anche ai condomini e al consolidamento antisismico. L'ecobonus potenziato per l'efficienza energetica avrà durata fino al 31 dicembre 2014 se gli interventi implicheranno la riqualificazione di almeno il 25% della superficie dell'involucro edilizio. Il decreto, inoltre, contiene l'estensione dell'agevolazione fiscale del 50% sulle ristrutturazioni per la riqualificazione antisismica nelle aree a rischio.
"Grande soddisfazione l'allungamento dei tempi" e il fatto che ''la riqualificazione ambientale è diventata prevalente rispetto al precedente decreto". Lo ha affermato il Ministro dell'Ambiente Andrea Orlando che ha definito il provvedimento "importante per le imprese perché aumenta il livello qualitativo dell'intero settore" oltre al fatto che rappresenta anche un rilancio "rispetto alla direttiva Ue sulla riduzione dei livelli di CO2".
Soddisfatto anche il Ministro per le Infrastrutture e i Trasporti Maurizio Lupi che tramite un cinguettio su uno dei principali Social Network (Twitter), ha scritto "Finito CdM. Ok a sgravi fiscali 50% per ristrutturazioni, mobili, antisismica e 65% per ecobonus. Bene, segnale concreto e forte per la ripresa!".
Il decreto legge appena approvato ha l'obiettivo di:
- promuovere il miglioramento della prestazione energetica degli edifici;
- favorire lo sviluppo, la valorizzazione e l'integrazione delle fonti rinnovabili negli edifici;
- sostenere la diversificazione energetica;
- promuovere la competitività dell'industria nazionale attraverso lo sviluppo tecnologico;
- conseguire gli obiettivi nazionali in materia energetica e ambientale.
Cosa cambia per il cittadino
Con l'approvazione del decreto legge è previsto un forte potenziamento dell'attuale regime di detrazioni fiscali che passerà, dunque, dal 55% per gli interventi di miglioramento dell'efficienza energetica degli edifici (detrazione in scadenza il 30 giugno 2013) al 65%, concentrando la misura sugli interventi strutturali sull'involucro edilizio, maggiormente idonei a ridurre stabilmente il fabbisogno di energia. Un'ultima conferma, e non ne sono previste successive, stabilita per dare la possibilità a quanti non lo avessero già fatto di migliorare l'efficienza energetica del proprio edificio. Così, per le spese documentate sostenute a partire dal 1 luglio 2013 fino al 31 dicembre 2013 o fino al 31 dicembre 2014 (per le ristrutturazioni importanti dell'intero edificio), spetterà la detrazione dell'imposta lorda per una quota pari al 65% degli importi rimasti a carico del contribuente, ripartita in 10 quote annuali di pari importo.
Un vantaggio per l'ambiente per l'economia
L'effetto concentrato nel tempo della proroga e l'aumento della percentuale della detrazione possono dare un forte impulso all'economia di settore e in particolare al comparto dell'edilizia specializzata, caratterizzato da una forte base occupazionale, concorrendo in questo momento di crisi al rilancio della crescita e dell'occupazione e allo sviluppo di un comparto strategico per la crescita sostenibile.
Nonostante da più parti fosse arrivata la richiesta di rendere strutturali gli incentivi rimodulandoli in funzione del risparmio energetico, il Governo ha deciso di prorogare e rafforzare il credito di imposta per l'efficienza energetica in edilizia innalzando lo soglia della detrazione al 65% (nella bozza iniziale era previsto il 75%) ed estendendola anche ai condomini e al consolidamento antisismico. L'ecobonus potenziato per l'efficienza energetica avrà durata fino al 31 dicembre 2014 se gli interventi implicheranno la riqualificazione di almeno il 25% della superficie dell'involucro edilizio. Il decreto, inoltre, contiene l'estensione dell'agevolazione fiscale del 50% sulle ristrutturazioni per la riqualificazione antisismica nelle aree a rischio.
"Grande soddisfazione l'allungamento dei tempi" e il fatto che ''la riqualificazione ambientale è diventata prevalente rispetto al precedente decreto". Lo ha affermato il Ministro dell'Ambiente Andrea Orlando che ha definito il provvedimento "importante per le imprese perché aumenta il livello qualitativo dell'intero settore" oltre al fatto che rappresenta anche un rilancio "rispetto alla direttiva Ue sulla riduzione dei livelli di CO2".
Soddisfatto anche il Ministro per le Infrastrutture e i Trasporti Maurizio Lupi che tramite un cinguettio su uno dei principali Social Network (Twitter), ha scritto "Finito CdM. Ok a sgravi fiscali 50% per ristrutturazioni, mobili, antisismica e 65% per ecobonus. Bene, segnale concreto e forte per la ripresa!".
Il decreto legge appena approvato ha l'obiettivo di:
- promuovere il miglioramento della prestazione energetica degli edifici;
- favorire lo sviluppo, la valorizzazione e l'integrazione delle fonti rinnovabili negli edifici;
- sostenere la diversificazione energetica;
- promuovere la competitività dell'industria nazionale attraverso lo sviluppo tecnologico;
- conseguire gli obiettivi nazionali in materia energetica e ambientale.
Cosa cambia per il cittadino
Con l'approvazione del decreto legge è previsto un forte potenziamento dell'attuale regime di detrazioni fiscali che passerà, dunque, dal 55% per gli interventi di miglioramento dell'efficienza energetica degli edifici (detrazione in scadenza il 30 giugno 2013) al 65%, concentrando la misura sugli interventi strutturali sull'involucro edilizio, maggiormente idonei a ridurre stabilmente il fabbisogno di energia. Un'ultima conferma, e non ne sono previste successive, stabilita per dare la possibilità a quanti non lo avessero già fatto di migliorare l'efficienza energetica del proprio edificio. Così, per le spese documentate sostenute a partire dal 1 luglio 2013 fino al 31 dicembre 2013 o fino al 31 dicembre 2014 (per le ristrutturazioni importanti dell'intero edificio), spetterà la detrazione dell'imposta lorda per una quota pari al 65% degli importi rimasti a carico del contribuente, ripartita in 10 quote annuali di pari importo.
Un vantaggio per l'ambiente per l'economia
L'effetto concentrato nel tempo della proroga e l'aumento della percentuale della detrazione possono dare un forte impulso all'economia di settore e in particolare al comparto dell'edilizia specializzata, caratterizzato da una forte base occupazionale, concorrendo in questo momento di crisi al rilancio della crescita e dell'occupazione e allo sviluppo di un comparto strategico per la crescita sostenibile.
Proprio nell'ottica di recepimento della 2010/31 in materia di prestazione energetica:
- viene adottata a livello nazionale una metodologia di calcolo della prestazione energetica degli edifici che tenga conto, tra l'altro, delle caratteristiche termiche dell'edificio nonché degli impianti di climatizzazione e di produzione di acqua calda;
- vengono fissati i requisiti minimi di prestazione energetica in modo da conseguire livelli ottimali in funzione dei costi. I requisiti, da applicarsi agli edifici nuovi e a quelli sottoposti a ristrutturazioni importanti, sono riveduti ogni 5 anni;
- nasce la definizione di "edifici a energia quasi zero" e viene redatta una strategia per il loro incremento tramite l'attuazione di un Piano nazionale che comprenda l'indicazione del modo in cui si applica tale definizione, gli obiettivi intermedi di miglioramento della prestazione energetica degli edifici di nuova costruzione entro il 2015, informazioni sulle politiche e sulle misure finanziarie o di altro tipo adottate per promuovere il miglioramento della prestazione energetica degli edifici.
Entro il 31 dicembre 2020 tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno essere a "energia quasi zero". Gli edifici di nuova costruzione occupati dalle Amministrazioni pubbliche e di proprietà di queste ultime dovranno rispettare gli stessi criteri a partire dal 31 dicembre 2018.
Viene, infine, previsto un sistema di certificazione della prestazione energetica degli edifici che comprenda informazioni sul consumo energetico, nonché raccomandazioni per il miglioramento in funzione dei costi. La redazione dell'attestato è obbligatoria in caso di costruzione, vendita o locazione di un edificio o di un'unità immobiliare, nonché per gli edifici occupati dalla Pubblica Amministrazione.
Fonte: Lavori Pubblici.it, leggi QUI
Lo STUDIO TECNICO BOLOGNINI è a disposizione per analizzare quale intervento effettuare per ottimizzare la propria abitazione o luogo di lavoro.
- viene adottata a livello nazionale una metodologia di calcolo della prestazione energetica degli edifici che tenga conto, tra l'altro, delle caratteristiche termiche dell'edificio nonché degli impianti di climatizzazione e di produzione di acqua calda;
- vengono fissati i requisiti minimi di prestazione energetica in modo da conseguire livelli ottimali in funzione dei costi. I requisiti, da applicarsi agli edifici nuovi e a quelli sottoposti a ristrutturazioni importanti, sono riveduti ogni 5 anni;
- nasce la definizione di "edifici a energia quasi zero" e viene redatta una strategia per il loro incremento tramite l'attuazione di un Piano nazionale che comprenda l'indicazione del modo in cui si applica tale definizione, gli obiettivi intermedi di miglioramento della prestazione energetica degli edifici di nuova costruzione entro il 2015, informazioni sulle politiche e sulle misure finanziarie o di altro tipo adottate per promuovere il miglioramento della prestazione energetica degli edifici.
Entro il 31 dicembre 2020 tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno essere a "energia quasi zero". Gli edifici di nuova costruzione occupati dalle Amministrazioni pubbliche e di proprietà di queste ultime dovranno rispettare gli stessi criteri a partire dal 31 dicembre 2018.
Viene, infine, previsto un sistema di certificazione della prestazione energetica degli edifici che comprenda informazioni sul consumo energetico, nonché raccomandazioni per il miglioramento in funzione dei costi. La redazione dell'attestato è obbligatoria in caso di costruzione, vendita o locazione di un edificio o di un'unità immobiliare, nonché per gli edifici occupati dalla Pubblica Amministrazione.
Fonte: Lavori Pubblici.it, leggi QUI
Lo STUDIO TECNICO BOLOGNINI è a disposizione per analizzare quale intervento effettuare per ottimizzare la propria abitazione o luogo di lavoro.
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mercoledì 15 maggio 2013
La verifica termografica
In base a segnalazioni di esperti nel settore circa il Il 40% degli impianti solari in Italia non funziona correttamente.
In caso contrario, la risultanza che deriva dalle verifiche dà la possibilità di rilevare malfunzionamenti, celle bruciate e sovraccarichi, in modo talmente preciso e inoppugnabile da non lasciare alle varie case produttrici la possibilità di negare la sostituzione del modulo danneggiato.
Le cause solitamente possono essere ricondotte a tre tipologie: errata installazione (dove ad esempio il montaggio non è stato effettuato correttamente), progettazione insufficiente (in quanto non si è tenuto conto di alcuni aspetti fondamentali), prodotto danneggiato o viziato (con danno non visibile, ma che presenta poi dei difetti che compromettono l'impianto nel suo complesso).
Con la termografia a infrarossi è possibile effettuare una diagnosi approfondita di pannelli solari, fotovoltaici, cappotti, infiltrazioni, dispersioni energetiche e impianti di riscaldamento.
Alcune domande che sovente vengono poste:
- Come faccio a rendermi conto se un modulo non funziona correttamente?
- Il mio impianto fotovoltaico o solare termico sta rendendo davvero quanto dovrebbe?
- Se mi accorgo di un calo dei rendimenti, come faccio a verificare il buon funzionamento dell’impianto?
- In caso di malfunzionamento, come lo dimostro alla casa produttrice per far valere la garanzia?
Se fino ad oggi non era facile trovare una risposta soddisfacente, ora con la termografia molti dei problemi elencati possono trovare finalmente una soluzione.
Il vantaggio della termografia ad infrarosso
La termografia spesso viene definita come la prima attività da svolgere in un programma di manutenzione o in un progetto di ristrutturazione o rettifica. Con la termografia a infrarossi è possibile effettuare una diagnosi approfondita di pannelli solari, fotovoltaici, cappotti, infiltrazioni, dispersioni energetiche e impianti di riscaldamento.
La termocamera consente oggi di risalire rapidamente alla radice del problema: queste avanzatissime strumentazioni, utilizzate anche in caso di indagini legali, sono attualmente uno dei pochi sistemi a disposizione che può consentire di controllare l'impianto fotovoltaico e i moduli solari così da poter essere sicuri che tutti funzionino correttamente e rendano adeguatamente.
Con la termografia a infrarossi è possibile effettuare una diagnosi approfondita di pannelli solari, fotovoltaici, cappotti, infiltrazioni, dispersioni energetiche e impianti di riscaldamento.
Alcune domande che sovente vengono poste:
- Come faccio a rendermi conto se un modulo non funziona correttamente?
- Il mio impianto fotovoltaico o solare termico sta rendendo davvero quanto dovrebbe?
- Se mi accorgo di un calo dei rendimenti, come faccio a verificare il buon funzionamento dell’impianto?
- In caso di malfunzionamento, come lo dimostro alla casa produttrice per far valere la garanzia?
Se fino ad oggi non era facile trovare una risposta soddisfacente, ora con la termografia molti dei problemi elencati possono trovare finalmente una soluzione.
Il vantaggio della termografia ad infrarosso
La termografia spesso viene definita come la prima attività da svolgere in un programma di manutenzione o in un progetto di ristrutturazione o rettifica. Con la termografia a infrarossi è possibile effettuare una diagnosi approfondita di pannelli solari, fotovoltaici, cappotti, infiltrazioni, dispersioni energetiche e impianti di riscaldamento.
La termocamera consente oggi di risalire rapidamente alla radice del problema: queste avanzatissime strumentazioni, utilizzate anche in caso di indagini legali, sono attualmente uno dei pochi sistemi a disposizione che può consentire di controllare l'impianto fotovoltaico e i moduli solari così da poter essere sicuri che tutti funzionino correttamente e rendano adeguatamente.
In caso contrario, la risultanza che deriva dalle verifiche dà la possibilità di rilevare malfunzionamenti, celle bruciate e sovraccarichi, in modo talmente preciso e inoppugnabile da non lasciare alle varie case produttrici la possibilità di negare la sostituzione del modulo danneggiato.
* * *
Lo STUDIO TECNICO BOLOGNINI è a disposizione per consulenze e valutazioni di intervento per effettuare le verifiche richieste.
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domenica 27 gennaio 2013
Bollino calore pulito: proroga al 15 marzo 2013
Il termine, inizialmente fissato al 31 gennaio (art.4 comma 5 del "Regolamento per l'esecuzione del controllo del rendimento energetico e di combustione e dello stato di esercizio e manutenzione degli impianti termici"), è stato prorogato con determina dirigenziale (n. 65/2013) che da oggi sarà pubblicata sull'Albo Pretorio telematico della Provincia di Bologna.
Come indicato nella lettera inviata da Palazzo Malvezzi ai cittadini residenti sul territorio provinciale (capoluogo e Comune di Imola esclusi), si ricorda che la Provincia di Bologna ha affidato alla ditta Multiservice Spa, tramite gara, il servizio di ispezione degli impianti termici per verificarne la corretta manutenzione periodica obbligatoria.
Alla scadenza del termine di certificazione cominceranno le verifiche a campione e gli interessati riceveranno dalla ditta Multiservice una richiesta di appuntamento tramite raccomandata: nessun tecnico è autorizzato dalla Provincia a recarsi direttamente e senza preavviso presso le abitazioni.
I cittadini in regola non dovranno pagare alcun onere, chi invece risulterà inadempiente dovrà corrispondere il costo dell'ispezione e, qualora poi non provveda a sanare altre irregolarità eventualmente accertate, incorrerà nelle sanzioni previste dalla Legge (da 500 a 3000 euro).
Il costo del "Bollino Calore Pulito", deciso da Comune e Provincia di Bologna, varia a seconda della potenza dell'impianto:
- 6 euro se inferiore a 35 kW
- 15 euro tra 35 e 115 kW
- 30 euro tra 116 kW e 349 kW
- 60 euro per una potenza uguale o superiore a 350 kW
Chi è responsabile e deve richiedere la certificazione "Bollino calore pulito":
Come indicato nella lettera inviata da Palazzo Malvezzi ai cittadini residenti sul territorio provinciale (capoluogo e Comune di Imola esclusi), si ricorda che la Provincia di Bologna ha affidato alla ditta Multiservice Spa, tramite gara, il servizio di ispezione degli impianti termici per verificarne la corretta manutenzione periodica obbligatoria.
Alla scadenza del termine di certificazione cominceranno le verifiche a campione e gli interessati riceveranno dalla ditta Multiservice una richiesta di appuntamento tramite raccomandata: nessun tecnico è autorizzato dalla Provincia a recarsi direttamente e senza preavviso presso le abitazioni.
I cittadini in regola non dovranno pagare alcun onere, chi invece risulterà inadempiente dovrà corrispondere il costo dell'ispezione e, qualora poi non provveda a sanare altre irregolarità eventualmente accertate, incorrerà nelle sanzioni previste dalla Legge (da 500 a 3000 euro).
Il costo del "Bollino Calore Pulito", deciso da Comune e Provincia di Bologna, varia a seconda della potenza dell'impianto:
- 6 euro se inferiore a 35 kW
- 15 euro tra 35 e 115 kW
- 30 euro tra 116 kW e 349 kW
- 60 euro per una potenza uguale o superiore a 350 kW
Chi è responsabile e deve richiedere la certificazione "Bollino calore pulito":
- l'occupante dell'immobile, proprietario/a o inquilino/a, in cui è situato l'impianto;
- l'amministratore, nel caso di condomini a impianto centralizzato;
- un'impresa abilitata/terzo responsabile, delegata dall'occupante o dall'amministratore al funzionamento dell'impianto.
In tutti questi casi il/la responsabile deve gestire la conduzione dell'impianto, fare eseguire la manutenzione e i controlli di legge, conservare il libretto e i documenti che certificano i controlli effettuati, nonché garantire il rendimento e le temperature nei limiti consentiti dalla legge.
Comune e Provincia predispongono verifiche sugli impianti per i quali non risulta pervenuta alcuna documentazione, una documentazione incompleta o priva del "Bollino calore pulito".
Per informazioni:
Servizio Metropolitano Impianti Termici (SMIT) un collaboratore è a disposizione nei seguenti orari:
- lunedì, mercoledi e venerdì dalle 9 alle 12 Tel. 051 6598259- martedì e giovedì dalle dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17 Tel. 051 2195652
mail: impiantitermici@comune.bologna.it
Documenti scaricabili
Volantino (2492 KB)
Regolamento per l'esecuzione del controllo del rendimento energetico e di combustione e dello stato di esercizio e manutenzione degli impianti termici (193 KB)
Fonte: Portale Ambiente della Provincia di Bologna, leggi QUI.
- l'amministratore, nel caso di condomini a impianto centralizzato;
- un'impresa abilitata/terzo responsabile, delegata dall'occupante o dall'amministratore al funzionamento dell'impianto.
In tutti questi casi il/la responsabile deve gestire la conduzione dell'impianto, fare eseguire la manutenzione e i controlli di legge, conservare il libretto e i documenti che certificano i controlli effettuati, nonché garantire il rendimento e le temperature nei limiti consentiti dalla legge.
Comune e Provincia predispongono verifiche sugli impianti per i quali non risulta pervenuta alcuna documentazione, una documentazione incompleta o priva del "Bollino calore pulito".
Per informazioni:
Servizio Metropolitano Impianti Termici (SMIT) un collaboratore è a disposizione nei seguenti orari:
- lunedì, mercoledi e venerdì dalle 9 alle 12 Tel. 051 6598259- martedì e giovedì dalle dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17 Tel. 051 2195652
mail: impiantitermici@comune.bologna.it
Documenti scaricabili


Fonte: Portale Ambiente della Provincia di Bologna, leggi QUI.
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