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martedì 3 dicembre 2013

Tutte le novità della L. 124/2013, di conversione del D.L. 102/2013, in materia di IMU, altra fiscalità immobiliare e nuovo Piano Casa

Pubblicata sul Supplemento Ordinario n. 73 alla Gazzetta Ufficiale n. 254 del 29/10/2013 la L. 28/10/2013, n. 124, che converte, con modificazioni, il D.L. 31/08/2013, n. 102 recante disposizioni urgenti in materia di IMU, di altra fiscalità immobiliare, di sostegno alle politiche abitative e di finanza locale, nonché di cassa integrazione guadagni e di trattamenti pensionistici.

Di seguito una sintesi dei contenuti del provvedimento.
L'articolo 1 del provvedimento prevede che, per l'anno 2013, non sia dovuta la prima rata dell'IMU sugli immobili per i quali tale rata era già stata sospesa con il decreto-legge n. 54 del 2013.
L'articolo 2 reca esenzioni e agevolazioni in materia di IMU.
L'articolo 3 prevede un contributo per i comuni delle Regioni a statuto ordinario e delle Regioni Sicilia e Sardegna a ristoro del minor gettito conseguente alle disposizioni sull'IMU.
L'articolo 4 riduce al 15% l'aliquota della cedolare secca per gli immobili locati a canone concordato.
L'articolo 5 prevede che il comune possa applicare, per l'anno 2013, la componente della Tares diretta alla copertura dei costi per il servizio dei rifiuti.
L'articolo 6 reca misure di sostegno all'accesso all'abitazione e al settore immobiliare, attraverso l'intervento della Cassa depositi e prestiti e il rifinanziamento di Fondi per l'acquisto della prima casa e per l'accesso alle abitazioni in locazione.
L'articolo 7 dispone l'erogazione ai comuni di un importo di 2,5 miliardi di euro a titolo di anticipo a valere sul Fondo di solidarietà istituito dalla legge di stabilità per il 2013.
L'articolo 8 proroga al 30 novembre 2013 il termine per la deliberazione del bilancio di previsione degli enti locali.
L'articolo 9 modifica la disciplina sull'armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle regioni e degli enti locali.
L'articolo 10 dispone un incremento pari a 500 milioni di euro della dotazione finanziaria statale relativa agli ammortizzatori sociali in deroga. Modifica inoltre le procedure per le modalità di attuazione degli sgravi contributivi inerenti alla contrattazione di secondo livello.
Gli articoli 11 e 11-bis prevedono la costituzione di due ulteriori contingenti di esodati per i quali sia applicabile la disciplina previgente sui requisiti di accesso alla pensione.
L'articolo 12 riduce il limite massimo di fruizione per la detraibilità dei premi di assicurazione sulla vita e contro gli infortuni.
L'articolo 13 ridetermina le risorse del Fondo per i pagamenti da parte degli enti territoriali dei debiti certi ed esigibili e, per garantire la liquidità necessaria, l'articolo 15 autorizza maggiori emissioni di titoli di Stato.
L'articolo 14 concerne la definizione agevolata, in appello, delle controversie per i soggetti condannati con sentenza di primo grado in giudizi di responsabilità amministrativo-contabile dinanzi alla Corte dei conti.

In particolare, tra gli impegni assunti dal Governo, alcuni riguardano l'impossibilità di reperire la copertura finanziaria dell'eventuale soppressione della seconda rata dell'IMU attraverso aumenti di entrate fiscali, la disincentivazione dello sfruttamento del suolo, la proporzionalità della Tares alla quantità di rifiuti prodotti, la proroga per l'armonizzazione dei sistemi contabili degli enti locali, l'introduzione di una seconda soglia per l'offerta pubblica di acquisto, l'utilizzo dei risparmi della riforma Fornero per risolvere il problema di tutti i lavoratori esodati.

Fonte: Legislazione Tecnica, leggi QUI.

sabato 21 settembre 2013

Riforma Catasto e Rendite Catastali in Parlamento: dal vano al metro quadro

20/09/2013 - Riforma del Catasto ai nastri di partenza. Dopo l'OK arrivato dalla Commissione Finanza della Camera, sembrerebbe, infatti, che entro la giornata di oggi si darà il via libera al nuovo testo della delega fiscale al Governo, di cui uno dei temi di maggiore importanza riguarda la revisione del sistema catastale, che comincerebbe così il suo iter il prossimo lunedì.

La grande novità contenuta la riforma del catasto (attesa ormai da tanti anni) è costituita dal superamento del vano catastale, utilizzando come unità di riferimento il metro quadrato. Per quanto riguarda il calcolo del valore patrimoniale delle unità immobiliari, saranno utilizzate metodologie differenti in relazione alla specifica destinazione catastale dell'immobile. 

In particolare:
- nel caso di immobili a destinazione catastale ordinaria (A, B e C, come ad esempio le civili abitazioni o i locali commerciali) sarà utilizzato il valore di mercato del metro quadro opportunamente corretto in base ad un coefficiente diverso che sarà funzione della localizzazione e delle caratteristiche edilizie dell'immobile, abbandonando così l'attuale metodologia che utilizza il concetto del vano;
- nel caso di immobili a destinazione catastale speciale (D, come ad esempio gli alberghi) si utilizzerà una metodologia basata sulla stima diretta;
- per gli immobili di interesse storico si effettuerà una stima che terrà conto dei maggiori oneri relativi alla manutenzione, ai vincoli legislativi e all'apporto alla valorizzazione del patrimonio storico nazionale.
Si terrà, dunque, conto della relazione tra valore di mercato, la localizzazione e le caratteristiche edilizie dei beni con differenze di ambito territoriale anche all'interno di uno stesso comune. Ad esempio, gli appartamenti nel centro storico di Roma, sono oggi accatastati come case popolari, ma in realtà sono abitazioni di prestigio, con un valore di mercato altissimo.

All'indomani dell'OK arrivato dalla Commissione Finanza della Camera, il direttore generale di Nomisma Luca Dondi ha commentato sottolineando il duro colpo alla base dati dell'Agenzia delle Entrate i cui riferimenti, come recita il testo diffuso dal Ministero, rappresenteranno "valori di larga massima" che rischiano di sollevare molti contenzioni. Come se non bastasse il problema dell'attendibilità dei valori e della definizione degli algoritmi di calcolo, il direttore Dondi ha sottolineato che "i perimetri delle zone non derivano da atti normativi ma sono stati definiti sulla base di regolamenti interni all'Agenzia. Queste considerazioni, seppure in parte condivisibili, hanno il duplice effetto di mettere seriamente in discussione uno strumento di calcolo delle basi imponibili che si ritiene presenti meno incoerenze rispetto all'attuale e, cosa se possibile peggiore, di riportare in alto mare la riforma del catasto di cui si discute da circa un ventennio, che sui quei valori sembrava doversi imperniare. Alla luce del clima di ampia condivisione che ha caratterizzato i lavori della Commissione Finanze, si riuscirà finalmente a varare un credibile percorso di riforma del catasto che rimetta in campo gli unici strumenti a disposizione che sono stati incidentalmente messi fuori gioco? E' legittimo avere più di un dubbio in proposito".

Fonte: Lavori Pubblici, leggi QUI.