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lunedì 28 aprile 2014

DETRAZIONI FISCALI PER LE RISTRUTTURAZIONI - CASI RISOLTI (CASO N. 2) - ACQUISTO MATERIALI IN PROPRIO

Un contribuente ha intenzione di ristrutturare la propria abitazione. Intende quindi sapere se per quanto riguarda i materiali acquistati in proprio (es. sanitari, rubinetteria, piastrelle, materiale elettrico) può usufruire dell’IVA agevolata al 10% presso i rivenditori e anche della detrazione del 50%. Inoltre intenderebbe sapere se rivolgendosi ai diversi rivenditori disporre di una qualche documentazione che certifichi le lavorazioni in corso.

Proseguiamo la pubblicazione di una serie di “casi risolti” in merito alla fruibilità delle agevolazioni fiscali per gli interventi di ristrutturazione degli immobili. I “casi risolti” riportano la corretta interpretazione e modalità operativa da tenere in situazioni particolari, ma che frequentemente si presentano nella pratica quotidiana.

IL CASO N. 2 - 10/04/2014

Con la Circolare 07/04/2000 n. 71 il Ministero delle Finanze è intervenuto ad illustrare quanto stabilito dall’articolo 7, comma 1, lettera b) della Legge 23/12/1999 n. 488 in materia di applicazione dell’aliquota agevolata IVA del 10% agli interventi di recupero del patrimonio edilizio a prevalente destinazione abitativa privata. In tale documento di prassi viene chiarito che in caso di lavori di recupero del patrimonio edilizio abitativo esistente l’IVA al 10% può essere riconosciuta anche nel caso in cui gli acquisti dei beni siano effettuati dal committente, a patto che si tratti di beni il cui utilizzo è previsto non nel contesto di semplici interventi di manutenzione straordinaria ma di interventi di restauro e ristrutturazione, ossia sostanzialmente di interventi per i quali è previsto un progetto e l’autorizzazione comunale.

Si tratta degli interventi previsti dalle lettere c) e d) dell’articolo 3 del Testo unico in materia edilizia “c) "interventi di restauro e di risanamento conservativo", gli interventi edilizi rivolti a conservare l’organismo edilizio e ad assicurarne la funzionalità mediante un insieme sistematico di opere che, nel rispetto degli elementi tipologici, formali e strutturali dell’organismo stesso, ne consentano destinazioni d’uso con essi compatibili. Tali interventi comprendono il consolidamento, il ripristino e il rinnovo degli elementi costitutivi dell’edificio, l’inserimento degli elementi accessori e degli impianti richiesti dalle esigenze dell’uso, l’eliminazione degli elementi estranei all’organismo edilizio; d) "interventi di ristrutturazione edilizia", gli interventi rivolti a trasformare gli organismi edilizi mediante un insieme sistematico di opere che possono portare ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente. Tali interventi comprendono il ripristino o la sostituzione di alcuni elementi costitutivi dell’edificio, l’eliminazione, la modifica e l’inserimento di nuovi elementi ed impianti. Nell’ambito degli interventi di ristrutturazione edilizia sono ricompresi anche quelli consistenti nella demolizione e ricostruzione con la stessa volumetria di quello preesistente, fatte salve le sole innovazioni necessarie per l’adeguamento alla normativa antisismica nonché quelli volti al ripristino di edifici, o parti di essi, eventualmente crollati o demoliti, attraverso la loro ricostruzione, purché sia possibile accertarne la preesistente consistenza. Rimane fermo che, con riferimento agli immobili sottoposti a vincoli ai sensi del Decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 e successive modificazioni, gli interventi di demolizione e ricostruzione e gli interventi di ripristino di edifici crollati o demoliti costituiscono interventi di ristrutturazione edilizia soltanto ove sia rispettata la medesima sagoma dell’edificio preesistente; (lettera così modificata dal D. Leg.vo 301/2002, poi dall’articolo 30, comma 1, lettera a), Legge 98/2013), mentre le norme in materia di IVA escludono la possibilità di ottenere l’IVA ridotta per gli acquisti diretti di beni destinati a opere di manutenzione straordinaria (in tal senso si veda la citata Circolare 07/04/2000 n. 71 del Ministero delle Finanze: “l’aliquota del 10 per cento non si rende applicabile se i beni, anche se finalizzati ad essere impiegati in un intervento di manutenzione ordinaria o straordinaria, vengono forniti da un soggetto diverso da quello che esegue la prestazione, o vengano acquistati direttamente dal committente dei lavori. In tali ipotesi alle cessioni dei beni dovrà essere applicata l’aliquota del 20 per cento” - rectius 22% in forza di quanto previsto dall’articolo 40, comma 1-ter, Decreto-Legge 06/07/2011, n. 98, come modificato, da ultimo, dall’articolo 11, comma 1, lettera a) del Decreto-Legge 28/06/2013, n. 76, convertito con modificazioni dalla Legge 09/08/2013, n. 99.

Per i beni ammessi al beneficio per avere l’IVA agevolata sugli acquisti diretti occorrerà esibire al venditore la copia dei documenti di autorizzazione, il contratto di appalto e una specifica dichiarazione.

Fonte: Legislazione Tecnica, leggi QUI.

venerdì 25 aprile 2014

Finanziamenti comunitari: Piano d’azione per le libere professioni

"Per la prima volta la Commissione europea adotta un piano per i liberi professionisti nel quadro delle politiche per la crescita". Lo ha annunciato a Bruxelles Antonio Tajani, Commissario per l'Industria e vicepresidente della Commissione durante la conferenza dedicata alle libere professioni in Europa,

La Commissione Europea ha lanciato un Piano d'azione per per migliorare l'attività degli 11 milioni di persone che nell'Unione europea svolgono libere professioni, tra cui avvocati, ingegneri, architetti, medici e commercialisti.

Oggi, dunque, la Commissione "riconosce le potenzialità imprenditoriali delle libere professioni" che diventano a tutti gli effetti destinatarie, al pari delle imprese, dei fondi comunitari mentre sino ad ieri Bruxelles costituiva, per i professionisti, il giudice d'accusa per le regole corporative e la scarsa concorrenza nel settore.

Antonio Tajani ha annunciato che i liberi professionisti potranno essere destinatari di qualunque tipo di fondo europeo e potranno ricevere finanziamenti dai fondi strutturali e da quelli gestiti direttamente da Bruxelles.

Inoltre per favorire la formazione di liberi professionisti con competenze richieste dal mercato verrà organizzata una piattaforma in grado di mettere in contatto università e liberi professionisti, coinvolgendo anche le associazioni di imprese.

Alla Conferenza dedicata alle libere professioni era presente il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella che ha così commentato il nuovo Piano presentato da Tajani: "Per i professionisti si apre una nuova stagione orientata alla crescita e allo sviluppo. Le linee d'azione per sostenere le attività delle libere professioni presentate a Bruxelles dal vicepresidente della Commissione europea, Antonio Tajani, segnano una svolta epocale rispetto alle politiche europee sulle professioni e riconoscono il valore e il ruolo imprenditoriale dei liberi professionisti che potranno così accedere ai benefici che fino a oggi hanno riguardato soltanto le piccole e medie imprese, a cominciare dai fondi europei".

L'importante è, adesso, vigilare perché il piano europeo sia ben recepito nelle Regioni che dovranno predisporre bandi non discriminatori, che potrebbero escludere nei fatti i liberi professionisti chiedendo il requisito di iscrizione alla Camera di commercio.

Il Piano si articola su quattro punti: accesso al credito, formazione all'imprenditorialità, accesso ai mercati, riduzione del carico normativo.

Architetti, avvocati, ingegneri, commercialisti, giornalisti, medici e tutti i professionisti delle aree economico-giuridiche, tecniche e sanitarie potranno ricevere finanziamenti tanto dai fondi strutturali, governati a livello nazionale, o regionale, quanto da quelli gestiti direttamente dall'Ue, fra cui Cosme e Orizzonte 2020 per l'innovazione, o la ricerca. Ma potranno, anche, procedere alla propria formazione con corsi, anche, in e-learning e con l'organizzazione di una piattaforma in grado di mettere in contatto università e liberi professionisti, coinvolgendo anche le associazioni di imprese.

Annuciate, poi, da Tajani misure di semplificazione con "Un tavolo di lavoro specifico sarà aperto per fare in modo che siano diffuse a livello europeo le migliori pratiche relative alla semplificazione con il contributo attivo delle associazioni di liberi professionisti".

Fonte: Lavori Pubblici, leggi QUI.

mercoledì 16 aprile 2014

Come ristrutturare casa e risparmiare rispettando l’ambiente

Prima o poi tutti si trovano a dover affrontare delle spese per ristrutturare la propria casa. Ecco come risparmiare puntando sull’efficienza energetica.

Quando si acquista la propria casa, ai nostri occhi sembra perfetta. Dopo qualche anno, però, possono emergere alcuni problemi, ad esempio legati all’isolamento termico dell’edificio. Nonostante comportino una spesa anche elevata, queste problematiche vanno affrontate, anche perché isolando termicamente la propria casa è possibile risparmiare notevolmente sui consumi per il riscaldamento.

Inoltre, chi ristrutturerà la propria casa con lavori finalizzati ad isolare termicamente l’edificio e a renderlo efficiente dal punto di vista energetico, potrà approfittare della proroga degli ecobonus decisa con l’approvazione della Legge di Stabilità.

Per le spese sostenute da giugno 2013 a dicembre 2014 per l’efficientamento energetico della propria casa si potrà usufruire di una detrazione fiscale pari al 65%, mentre per quelle sostenute a partire dal 2015 la detrazione fiscale si ridurrà al 50%.

Vediamo quindi quali sono i punti fondamentali da seguire se si vuole ristrutturare la propria casa secondo principi di ecosostenibilità e risparmio energetico, approfittando così degli ecobonus e contribuendo in prima persona alla tutela dell’ambiente.

Innanzitutto è fondamentale scegliere i materiali che si utilizzeranno. Ovviamente si dovrà optare per materiali di prima scelta: se la spesa iniziale sarà più elevata, si eviterà di dover intervenire nuovamente in futuro su quanto fatto e quindi si risparmierà sui costi di manutenzione.

La scelta cambierà anche in base a come vogliamo utilizzare l’abitazione da ristrutturare: se abbiamo intenzione di venderla a breve, sarà preferibile optare per colori neutri, mentre se la casa rimarrà in nostro possesso dovremmo individuare con attenzione cosa sostituire e cosa mantenere inalterato, così da ammortizzare i costi.

In particolare, fate attenzione alla composizione delle sostanze presenti nei materiali acquistati, che devono essere assolutamente atossici. Ad esempio la formaldeide, abbondantemente presente nelle moquette o in alcuni materiali isolanti, è fortemente tossica e viene rilasciata dai materiali in cui è contenuta nel corso degli anni, con rischi anche gravi per la salute.

Sono pericolose per l’ambiente, invece, i composti organici volatili, meglio conosciuti come VOC, presenti in vernici e collanti per i pavimenti. Sarebbe quindi opportuno acquistare isolanti naturali in fibra di cotone, oppure moquette organiche e vernici a base d’acqua.

L’inquinamento ambientale è anche provocato dai trasporti: scegliere materiali a chilometro zero, prodotti localmente, è sicuramente un modo per contribuire alla riduzione della dispersione di carbonio nell’ambiente.

Inoltre, non bisogna dimenticare che i lavori di ristrutturazione producono rifiuti, in media 115 chilogrammi di materiale di scarto per ogni metro quadrato. Se la produzione di rifiuti è un fatto inevitabile, è importante smaltirli correttamente per evitare che inquinino il territorio: esistono delle ditte che si occupano specificatamente di questo, ritirando elettrodomestici o vecchi cablaggi. Inoltre lo smaltimento di vecchi computer, frigoriferi e lavatrici è a carico del venditore, che dovrà essere contattato nel caso si vogliano sostituire questi apparecchi.

Infine un ultimo consiglio, che farà bene sia all’ambiente che al portafoglio. Spesso non è necessario rifare tutto da capo: molte volte è sufficiente attuare piccoli cambiamenti per avere la sensazione di trovarsi in una casa del tutto nuova. Invece di demolire parti delle casa e gettare i mobili, si può svecchiare e restaurare, anche con le tecniche del fai da te.

Fonte: infobuildenergia, leggi QUI.

venerdì 11 aprile 2014

Presentazione - Pillole di Politica #1

Come forse saprete, ho deciso di candidarmi come consigliere comunale a San Lazzaro, alle prossime elezioni del 25 maggio, con la Lista Civica NOI Cittadini: vorrei spiegarvi il motivo e perché ho scelto proprio una lista civica, anzi la Lista Civica che da 5 anni è presente all’interno del Consiglio Comunale. (per info sulla lista civica, sul programma e sui candidati clicca QUI)


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Sono residente a San Lazzaro dal 2005 e il mio impegno sul territorio è da sempre stato presente, nel gruppo scout e con le mie attività di geometra “ambientalista”.


Alcuni passaggi salienti di questi ultimi anni:
- gennaio 2010, comincio a frequentare assiduamente l’ambiente della Lista Civica NOI Cittadini, condividendone in toto le aspettative, i progetti e le lotte;
- giugno 2010, ho trovato la possibilità di concretizzare i miei sogni e creare una casa per la mia famiglia che fosse rispettosa dell’ambiente, non venisse realizzata con nuova cementificazione del territorio, fosse energeticamente autosufficiente il più possibile e possibilmente ad impatto zero: il progetto Eco-Casa ha visto la luce! (per info sulla Eco-Casa clicca QUI);
- dicembre 2010 assieme ad un gruppo di cittadini diamo luce all’associazione Comunità Energetica, di cui sono tuttora vice-presidente: ci proponiamo di realizzare impianti per produrre energia proveniente da fonti rinnovabili, laboratori di formazione sull’autoproduzione di energia, forme di azionariato popolare per incentivare la partecipazione della popolazione di tutte le condizioni sociali. Nostro primo grande risultato è l’installazione dell’impianto fotovoltaico realizzato sulle scuole “Fantini”, pagato da 72 soci e donato all’amministrazione comunale in regime di sussidiarietà. (per info sulla Comunità Energetica clicca QUI);
- gennaio/maggio 2011 il progetto Eco-Casa si è attuato e finalmente mi sono potuto trasferire con la mia famiglia nella nuova casa, ecologica, sostenibile, praticamente autosufficiente dal punto di vista energetico e veramente molto confortevole;
- ottobre 2011, ho fondato il Comitato Cittadino per la Difesa del Territorio e del Paesaggio, locale rappresentanza del Forum Nazionale Salviamo il Paesaggio, tramite questo sono state numerose le battaglie portate avanti in questi anni, eccone alcune:
- richiesta di censimento nazionale degli edifici vuoti, sfitti, invenduti (perché continuare a costruire nuove case se siamo pieni di case vuote?), estesa anche al comune di San Lazzaro, dove il sindaco Macciantelli si è rifiutato di aderire a tale iniziativa;
- presentazione di un disegno di legge nazionale per azzerare il consumo di suolo agricolo, studiato assieme alle centinaia di associazioni aderenti il Forum Nazionale;
- istanza per una moratoria sull’adozione del PUA di Idice sino alla pronuncia dell’autorità giudiziaria relativamente alle indagini in corso;
- istanza per annullare la realizzazione del parcheggio nel “campone degli scout”, all’interno del parco in via Jussi alta;
- osservazioni sull’adozione del POC di Idice;
- esposto sulla fuoriuscita di liquami (inquinamento ambientale) nel “canale dei mulini” in via Castiglia;
- esposto sulla fuoriuscita li liquami (inquinamento ambientale) lungo lo Zena, al Farneto;
- realizzazione di settimane formative e informative in collaborazione con San Lazzaro in Transizione, la “Settimana Rinnovabile” e la “Settimana Sostenibile”.


Si poteva fare molto di più, magari in maniera differente, e forse riscuotendo differenti risultati, ma l’importante è stato accrescere la consapevolezza delle persone verso tutte le tematiche che abbiamo toccato, facendo nascere una curiosità, un dubbio e magari la voglia di impegnarsi in prima persona. (per info sul Comitato clicca QUI)


Il mio ruolo di presidenza nel Comitato viene ufficialmente ad essere sospeso per tutta la durata della campagna elettorale e se verrò eletto cederò tale ruolo, visto che le due posizioni non sono compatibili; sono certo comunque di poter fare del mio meglio ed in maniera ancor più incisiva con la carica di consigliere comunale: per cambiare veramente il mondo in cui viviamo occorre darsi da fare in prima persona, cominciando dalle realtà locali che quotidianamente tocchiamo con mano.


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Questa presentazione vorrebbe far capire come mai ho deciso di candidarmi alle prossime elezioni amministrative del Comune di San Lazzaro di Savena con la Lista Civica NOI Cittadini alla carica di consigliere; se ne apprezzate il contenuto o volete approfondire qualcosa, scrivetemi, mi fa piacere scambiare opinioni; se infine pensate che ci possano essere altre persone interessate a quanto verrà trattato, potete segnalarmi il loro indirizzo email o metterle in contatto con me.


Perché una lista civica? Per non dipendere da una segreteria di partito che detta la strada da prendere. Per essere infine partecipi della vita pubblica della nostra città, per condividere assieme le scelte più difficili, per fare della partecipazione una cosa concreta: la Lista Civica NOI Cittadini è da sempre fortemente radicata sul territorio e ti posso assicurare che porterò il tuo pensiero nel Consiglio Comunale e le tue attese non resteranno insoddisfatte.


Venite il prossimo venerdì 11 Aprile alle ore 21,00 in Sala di Città a San Lazzaro, sarà un’occasione per raccogliere le firme necessarie per presentare la lista, potrete conoscere tutti i candidati consiglieri, ci sarà la presentazione ufficiale della Lista Civica NOI Cittadini e parleremo insieme del programma elettorale.


A questo punto, perché non votarmi alle prossime elezioni comunali?


Un caro saluto.

Lorenzo Bolognini

mercoledì 9 aprile 2014

L'Europarlamento definisce il pacchetto energia-clima 2030

Passa la linea green, -40% di CO2 e + 30% di rinnovabili

Il Parlamento europeo ha approvato con 341 voti a favore, 263 contrari e 26 astenuti una risoluzione con cui chiede alla Commissione europea di ridurre entro il 2030, rispetto ai valori del 1990, del 40% le emissioni CO2, aumentare del 30% le rinnovabili sul totale e raggiungere il 40% di efficienza energetica.

L’eurodeputato Andrea Zanoni sottolinea“Con questo voto abbiamo messo nero su bianco che la proposta della Commissione europea del 22 gennaio è troppo timida per rispondere alle vere sfide ambientali che ci troviamo di fronte. Per questo oggi abbiamo chiesto alla Commissione europea obiettivi vincolanti per la riduzione delle CO2 a un effettivo e non fittizio 40% e che le energie rinnovabili e l'efficienza energetica raggiungano obbligatoriamente rispettivamente il 30 e il 40% del totale”.

"Per contrastare il cambiamento climatico che sta causando tanti danni ambientali anche in Europa, - continua Zanoni - ci vogliono obiettivi ambiziosi e vincolanti in tutti i 28 Paesi Ue. Non prevedere questa obbligatorietà per le energie rinnovabili o nessun obiettivo per l'efficienza energetica, come previsto dal pacchetto presentato dalla Commissione, vuol dire cedere alle pressioni delle grandi industrie che non si vogliono ripulire – afferma Zanoni – Per quanto riguarda il target del 40 per cento di riduzione delle CO2, questo non deve essere compromesso dalla bolla del mercato di quote Emissions Trading System–ETS che abbiamo già chiesto di congelare affinché non si trasformi in una mera speculazione ambientale”.

Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del Wwf Italia, ha commentato positivamente il voto dell'Europarlamento: ''Il Parlamento europeo ha risposto alle deboli proposte su clima ed energia della Commissione europea con proposte più adeguate alla realtà di quello che è necessario fare. L'efficienza energetica e l'energia rinnovabile sono le soluzioni indispensabili per un futuro sempre più libero dai combustibili fossili... Un pacchetto integrato di target vincolanti per il 2030 permetterà all'Europa di ridurre la sua dipendenza dall'import 'volatile' di energia, creare posti di lavoro nel settore dell'energia verde, produrre benefici per la salute dei cittadini europei e aiutare a difenderci dagli effetti disastrosi dei cambiamenti climatici".

Ricordiamo che il pacchetto clima 2030 presentato dalla Commissione europea il 22 gennaio scorso, prevedeva una riduzione delle emissioni di gas a effetto serra (Ghg) del 40% rispetto al 1990, un obiettivo vincolante a livello Ue per portare la quota delle energie rinnovabili almeno al 27%, politiche più ambiziose in materia di efficienza energetica, un nuovo sistema di governance e una serie di nuovi indicatori per assicurare un sistema energetico competitivo e sicuro.

Fonte: infobuildenergia, leggi QUI