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giovedì 5 novembre 2015

Il Passante Nord di Bologna

Il passante autostradale di Bologna (anche noto come passante nord di Bologna) è il tratto autostradale a doppia carreggiata composto da due corsie (ognuna delle quali da 3,75 m di larghezza) più corsia di emergenza (larga 3 m) per senso di marcia che dovrebbe collegare, se verrà realizzato, l'autostrada A1 all'autostrada A13 ed all'autostrada A14, consentendo di oltrepassare il nodo di Bologna. 
L'attuale sede autostradale, adiacente alla tangenziale di Bologna, verrebbe quindi banalizzata per realizzare un unico sistema tangenziale a quattro corsie per senso di marcia più quella di emergenza.
Nell'arco degli anni sono state sviluppate ben quattro versioni differenti di "passante nord", giungendo sino all'ultima del 2015 su cui sono in corso valutazioni e approfondimenti.
Non è mai stata presa in considerazione ufficialmente la possibilità del potenziamento dell'attuale tratto, mentre in realtà esistono due alternative possibili:
- una prima soluzione alternativa è stata fornita sin dal 2003 da un comitato spontaneo di cittadini, prevede il potenziamento dell'attuale tratto autostradale, portando a tre corsie più emergenza per senso di marcia sia la tangenziale che l'autostrada,  QUI il loro sito;
- una seconda soluzione alternativa, nata il 30 giugno 2015 da un gruppo di professionisti, prevede la realizzazione di un viadotto al disopra della attuale tangenziale, realizzando così quattro corsie per senso di marcia sia per la tangenziale che per l'autostrada, QUI il loro sito.
Lo STUDIO TECNICO BOLOGNINI è in possesso del progetto completo, nella versione ultima del 2015, ed è a disposizione di cittadini interessati a verificare il tragitto del passante rispetto alle loro proprietà, a quantificare l'indennità di esproprio a cui avrebbero diritto nell'ipotesi in cui il progetto del passante nord diventi esecutivo, o ad effettuare altre valutazioni inerenti comunque la realizzazione del passante e delle relative opere connesse, il tutto previo appuntamento.

mercoledì 17 aprile 2013

Rifiuti Zero e Rossano Ercolini


ercolini
Goldman 2013: il nobel dell'ambiente va a Rossano Ercolini per Rifiuti Zero.
Anche un italiano, il toscano Rossano Ercolini, tra i vincitori del prestigioso premio ambientale Goldman 2013.

Ad annunciarlo oggi è stata la Goldman Environmental Foundation di San Francisco che ha premiato l'impegno di Ercolini per l'avvio della campagna di sensibilizzazione pubblica sui pericoli degli inceneritori e per aver dato impulso in Italia al movimento nazionale Rifiuti Zero.

L'ambito riconoscimento internazionale è andato a sei persone che si sono impegnate nel quotidiano in difesa dell’ambiente e della qualità della vita delle comunità di appartenenza. Per l'Europa, il premio è stato assegnato, per la prima volta in 15 anni nella storia del concorso, a un italiano, Rossano Ercolini, di Capannori (Lu), in Toscana.

Insegnante di scuola elementare, Ercolini ha avviato una campagna di sensibilizzazione pubblica sui rischi connessi agli inceneritori anche attraverso il movimento nazionale Rifiuti Zero. Il premio è stato assegnato nel corso di una cerimonia che ha avuto come location la San Francisco Opera House.

Il premio ambientale Goldman, giunto alla sua 24esima edizione, viene assegnato annualmente a delle persone che si sono contraddistinte per il loro impegno ambientale, provenienti dalle sei regioni continentali abitate del pianeta. Il premio in denaro, 150mila dollari, è la più grande somma corrisposta per l’attivismo ambientale di base.
Perché proprio Ercolini? La Goldman Foundation ha fornito questa motivazione: “Quando sentì parlare dei progetti di edificazione dell’inceneritore nel suo Comune, ritenne di avere la responsabilità, come educatore, di proteggere il benessere degli studenti e di informare la comunità in merito ai rischi dell’inceneritore e alle soluzioni per la gestione sostenibile dei rifiuti domestici del paese".


Un premio che ha ancora più valore se messo in relazione con la Legge d'iniziativa popolare sui Rifiuti Zero depositata lo scorso 27 marzo in Corte di Cassazione, volta ad una riforma organica del sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti basata su sostenibilità, ambiente, salute, partecipazione e lavoro. Per sei mesi, ci sarà la raccolta firme a sostegno della proposta di legge.

Fonte: greenMe.it, leggi QUI.