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sabato 30 marzo 2013

Scaldare bene la propria casa riducendo gli sprechi

Da sempre il riscaldamento rappresenta una delle voci più “pesanti” del bilancio familiare, a maggior ragione in tempi, come questi, di grave difficoltà economica per le famiglie. 

Risparmiare, dunque, è necessario ma può essere difficile se si abita in un condominio dotato di impianto di riscaldamento centralizzato.

La soluzione però esiste ed è quella di adottare sistemi per la contabilizzazione e la termoregolazione del calore che permettono di gestire in modo autonomo il riscaldamento della propria abitazione, pur vivendo in un condominio.

Una risposta a queste esigenze arriva dalla norma UNI 10200, aggiornata di recente, mirata proprio a stabilire i principi per una corretta ed equa ripartizione delle spese di climatizzazione invernale e acqua calda sanitaria in edifici di tipo condominiale, provvisti o meno di dispositivi per la contabilizzazione dell’energia termica, distinguendo i consumi volontari di energia delle singole unità immobiliari da tutti gli altri consumi.

Mediante l’installazione di particolari dispositivi, infatti, è possibile regolare la temperatura del proprio appartamento (termoregolazione) pagando solo il calore effettivamente consumato (contabilizzazione). Oltre a contenere i costi, questo sistema garantisce anche maggiore comfort abitativo, mantenendo costante ed equilibrata la temperatura di casa.

La nuova edizione della norma UNI 10200 fornisce indicazioni per la ripartizione delle spese in proporzione ai consumi volontari dei singoli appartamenti al fine di ridurre gli sprechi, salvaguardando comunque la qualità della vita.

La riduzione dei consumi viene garantita dal sistema di contabilizzazione e termoregolazione che deve essere realizzato secondo determinati principi di progettazione. In tal senso la UNI 10200 fornisce una linea guida per la progettazione e la conduzione dell’impianto, oltre a dare indicazioni su quale sia il sistema di contabilizzazione più indicato per un determinato tipo di impianto di distribuzione (a colonne montanti o ad anello) e per un determinato tipo di terminale di emissione (radiatore, termoconvettore, pannello radiante a pavimento, a parete, a soffitto e bocchette di aria calda).

Un’altra norma recentemente aggiornata – e che viene espressamente richiamata dalla UNI 10200 – è la UNI 9019 che rientra nel quadro normativo nazionale in materia di contabilizzazione del calore e di ripartizione delle spese di climatizzazione invernale.

Il documento descrive una metodologia di calcolo indiretto dell’energia termica erogata all’unità immobiliare, che consiste nell’evoluzione del metodo dei “gradi-giorno”, già in uso nella versione precedente della norma. I metodi di contabilizzazione indiretta, a differenza di quella diretta, non danno la misura del calore utilizzato nelle unità immobiliari ma un conteggio proporzionale a questo; tali conteggi sono quindi utilizzati per una corretta ripartizione delle spese di riscaldamento.

Il metodo di calcolo dei consumi descritto dalla UNI 9019 deriva dal tradizionale metodo del contatore, ormai non più utilizzabile, introducendo la compensazione del tempo di inserzione dei corpi scaldanti. Grazie alla formula di conteggio migliorata ed evidenziata nella nuova edizione della norma, si ottengono le precisioni richieste dalle legislazioni nazionali e regionali vigenti.

Oltre al principio di funzionamento e al metodo di calcolo, la norma fornisce anche le prescrizioni aggiornate di impianto, di installazione, di prova e di impiego dei sistemi basati su questo principio; quest’ultimo prevede l’utilizzo dei totalizzatori del tempi di inserzione, compensati dai gradi-giorno dell’unità immobiliare e dall’inerzia termica dei corpi scaldanti, da cui si ricavano i conteggi proporzionali al calore utilizzato dall’abitazione che sono poi utilizzati per la ripartizione delle spese, secondo quanto indicato dalla UNI 10200.

Il documento, pertanto, non fa riferimento ad una tipologia di prodotto specifico, ma fornisce le linee generali per un corretto utilizzo del metodo e dei componenti che lo implementano, al fine di ottenere prestazioni in linea con le esigenze di contabilizzazione indiretta del calore e risparmio energetico.

I sistemi di contabilizzazione indiretta del calore, tra cui anche quelli definiti da questa norma, sono particolarmente indicati nelle ristrutturazioni dell’impianto termico di edifici esistenti, dove possono essere installati con facilità, senza interventi sulle tubazioni di distribuzione del calore e senza opere murarie.

Entrambe le norme sono particolarmente utili per gli amministratori di condominio ma anche, più in generale, per tutti i consumatori.

Fonte: Info Build, leggi QUI

venerdì 8 febbraio 2013

Standard di qualità per la professione del geoemetra

Si parla finalmente di standard di qualità anche nella professione dei geometri: sono stati presentati due settimane fa e sono il risultato della collaborazione tra UNI e Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati.

Si è svolto venerdì 25 gennaio l’incontro di presentazione degli standard di qualità delle attività professionali dei geometri, atto finale del progetto, partito nel 2009, che ha coinvolto tra UNI, l’ente nazionale di unificazione, e il Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati allo scopo di qualificare la professione e garantire l'efficienza delle attività dei geometri a imprese e consumatori.

Il processo di qualificazione professionale passa attraverso la specificazione dei requisiti di conoscenza, competenza, capacità ed esperienza delle prestazioni assicurate dai geometri e geometri laureati, in modo da soddisfare le esigenze della committenza pubblica e privata, dell’impresa e del cittadino. 
Sono state messe a punto 48 specifiche dedicate alle attività professionali più ricorrenti svolte nei settori applicativi dell’edilizia, urbanistica e ambiente, dell’estimo e attività peritale, della geomatica e attività catastale. 

Si tratta di documenti di autoregolamentazione, una sorta di disciplinari tecnici per i quali UNI ha fornito un supporto metodologico alla stesura dei contenuti secondo le regole proprie delle norme tecniche. In particolare alcuni di questi documenti trattano attività di grande impatto e di interesse generale. 

Ad esempio, nell'area “Estimo e attività peritale”, l’attività di valutazione immobiliare, di consulenza tecnica giudiziale e stragiudiziale, di redazione di una perizia contrattuale e di redazione della dichiarazione di successione. 

Nell'area “Edilizia, urbanistica e ambiente” si segnalano le attività di progettazione lavori, direzione lavori, di contabilità e di collaudo, di redazione dei piani di recupero, di certificazione energetica e acustica. 

Infine, per quanto riguarda l’area “Topografia, cartografia e catasto”, l’attività di redazione tipo mappale, particellare, la denuncia al catasto fabbricati e la redazione della voltura catastale.

“La parte più impegnativa e delicata del progetto viene adesso - ha affermato il presidente dei geometri, Fausto Savoldi - con la necessaria opera di informazione e pubblicizzazione, sia tra i professionisti che tra i loro clienti e committenti, degli standard di qualità e con la prima sperimentazione sul campo”.

Guarda la videointervista
 al presidente dei geometri, Fausto Savoldi:



Scarica le relazioni presentate nel corso del convegno sul sito UNI. 

Fonte: Geometra.info, leggi QUI.