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martedì 21 maggio 2013

Aggiornamenti sullo Studio Tecnico Bolognini

Lo Studio Tecnico Bolognini è in fase di aggiornamento e ammodernamento.

In questo particolare momento di crisi e ristrettezze economiche occorre intervenire anche con scelte radicali e di forte risparmio.

Nell'insieme delle modifiche attualmente in corso, il cambio del gestore telefonico ci sta causando non poche difficoltà: attualmente abbiamo in funzione la linea di connessione internet, ma sia le linee del telefono che del fax, alle solite numerazioni, risultano disattivate.

Stiamo facendo le dovute pressioni affichè il disservizio cessi il prima possibile.

Nel frattempo abbiamo comunque attivato una linea fax che risponde al numero: 051/0544967

domenica 19 maggio 2013

La dichiarazione di conformità degli impianti, quando serve?

La dichiarazione di conformità è un documento che serve ad asseverare la realizzazione di un impianto secondo la regola dell'arte e la conformità dello stesso alla normativa vigente.

La prima parte della dichiarazione di conformità descrive: i dati del tecnico e/o della ditta che ha realizzato il lavoro, i dati dell’edificio nel quale si trova l’impianto con la relativa destinazione d’uso ed i dati del proprietario.

Le parti successive della dichiarazione di conformità descrivono il tipo di lavoro che è stato svolto, uno o più schemi dell’impianto, le norme di riferimento, le tipologie di materiali e componenti adottati, le scelte tecniche effettuate nel rispetto del progetto realizzato da un professionista o a cura del tecnico installatore, i controlli effettuati in termini di sicurezza e funzionalità dell’impianto prima della messa in funzione, l’idoneità dell’impianto per l’ambiente nel quale è installato.

Alla dichiarazione di conformità deve essere sempre allegata una copia del riconoscimento dei requisiti tecnico-professionali della ditta che ha svolto i lavori.

La dichiarazione di conformità evidenzia inoltre che il proprietario dell’impianto è tenuto ad affidare eventuali futuri lavori di installazione, trasformazione e manutenzione dell’impianto a ditte abilitate ai sensi di Legge e che la ditta installatrice è svincolata da ogni responsabilità per sinistri derivanti dall'impianto a seguito di carenza di manutenzione, mancanza di riparazioni e manomissioni da parte di terzi.

La dichiarazione di conformità deve essere realizzata per ogni tipo di impianto tecnologico (idrici e sanitari, elettrici, elettronici e radiotelevisivi, trasporto distribuzione ed utilizzazione gas, trasporto distribuzione ed utilizzazione dell’energia elettrica, condizionamento, riscaldamento, automazioni in generale) ed indipendentemente dal tipo di edificio nel quale si trovano, sia per ogni singolo appartamento all'interno di un condominio che per le parti comuni dello stesso.

Le dichiarazioni di conformità degli impianti di un edificio civile, anche se non costituiscono una documentazione necessaria per la compravendita degli edifici con destinazione d’uso civile, segnano un importante punto a favore della sicurezza di tali edifici dai significativi risvolti economici.

Sicuramente in caso di locazione sono un punto fondamentale della regolarità contrattuale, così come, in caso di sinistro, la loro mancanza può essere richiamata dalla compagnia assicurativa come motivazione per non pagare.

Chi e quando rilascia le dichiarazioni di conformità
Ogni volta che in un edificio o in una sua pertinenza viene installato un nuovo impianto, dopo che è stato trasformato o ampliato un impianto preesistente da una ditta abilitata, quest’ultima è tenuta a rilasciare al proprietario dell’edificio una dichiarazione di conformità dell’impianto.

Possono inoltre rilasciare la dichiarazione di conformità i responsabili degli uffici tecnici interni delle imprese non installatrici, secondo il modello dell’Allegato II del D.M. 19/05/2010.


Dal 28/07/2010 sono entrati in vigore i nuovi modelli per le dichiarazioni di conformità per gli impianti nel rispetto del D.M. 19/05/2010.

I nuovi modelli di dichiarazione di conformità hanno sostituito i precedenti che facevano riferimento al D.M. del 22/01/2008 n.37, essi asseverano la conformità degli impianti oltre che alle Norme UNI e CEI anche agli altri enti di normalizzazione degli stati dell’Unione Europea.
Nel caso di edifici con impianti privi di dichiarazioni di conformità occorre distinguere il caso degli impianti realizzati prima del D.M. n° 37 del 2008 ed il caso di quelli realizzati dopo: nel primo caso la dichiarazione di conformità, a seguito di un accurato sopralluogo, può essere redatta da un professionista abilitato che esercita la libera professione nel settore di riferimento da almeno cinque anni (certificazione denominata dichiarazione di rispondenza); nel secondo caso la dichiarazione deve essere resa da un professionista che ricopre da almeno cinque anni il ruolo di responsabile tecnico di un ditta abilitata nel settore impiantistico per il quale si produce la dichiarazione di conformità.

In entrambi i casi i costi delle dichiarazioni di conformità sono legati allo status degli impianti, che debbono comunque risultare a norma.


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Lo STUDIO TECNICO BOLOGNINI è a disposizione per consulenze e valutazioni di intervento per effettuare le verifiche richieste con successivo rilascio di dichiarazione di rispondenza per impianti antecedenti al D.M. n° 37 del 2008.

mercoledì 15 maggio 2013

La verifica termografica

In base a segnalazioni di esperti nel settore circa il Il 40% degli impianti solari in Italia non funziona correttamente.

Le cause solitamente possono essere ricondotte a tre tipologie: errata installazione (dove ad esempio il montaggio non è stato effettuato correttamente), progettazione insufficiente (in quanto non si è tenuto conto di alcuni aspetti fondamentali), prodotto danneggiato o viziato (con danno non visibile, ma che presenta poi dei difetti che compromettono l'impianto nel suo complesso).

Con la termografia a infrarossi è possibile effettuare una diagnosi approfondita di pannelli solari, fotovoltaici, cappotti, infiltrazioni, dispersioni energetiche e impianti di riscaldamento.

Alcune domande che sovente vengono poste:

- Come faccio a rendermi conto se un modulo non funziona correttamente?

- Il mio impianto fotovoltaico o solare termico sta rendendo davvero quanto dovrebbe?

- Se mi accorgo di un calo dei rendimenti, come faccio a verificare il buon funzionamento dell’impianto?

- In caso di malfunzionamento, come lo dimostro alla casa produttrice per far valere la garanzia?

Se fino ad oggi non era facile trovare una risposta soddisfacente, ora con la termografia molti dei problemi elencati possono trovare finalmente una soluzione.

Il vantaggio della termografia ad infrarosso

La termografia spesso viene definita come la prima attività da svolgere in un programma di manutenzione o in un progetto di ristrutturazione o rettifica. Con la termografia a infrarossi è possibile effettuare una diagnosi approfondita di pannelli solari, fotovoltaici, cappotti, infiltrazioni, dispersioni energetiche e impianti di riscaldamento.












La termocamera consente oggi di risalire rapidamente alla radice del problema: queste avanzatissime strumentazioni, utilizzate anche in caso di indagini legali, sono attualmente uno dei pochi sistemi a disposizione che può consentire di controllare l'impianto fotovoltaico e i moduli solari così da poter essere sicuri che tutti funzionino correttamente e rendano adeguatamente.

In caso contrario, la risultanza che deriva dalle verifiche dà la possibilità di rilevare malfunzionamenti, celle bruciate e sovraccarichi, in modo talmente preciso e inoppugnabile da non lasciare alle varie case produttrici la possibilità di negare la sostituzione del modulo danneggiato.


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Lo STUDIO TECNICO BOLOGNINI è a disposizione per consulenze e valutazioni di intervento per effettuare le verifiche richieste.

domenica 5 maggio 2013

Il terremoto e gli edifici in legno

Le scosse che si ripetono anche in questi giorni ci fanno ricordare che il problema del terremoto non è assolutamente da dimenticare, ma anzi dobbiamo conviverci.

Eppure ci sono ancora diverse persone che sono scettiche nei confronti delle case in legno.

Ecco qualche riflessione proprio per valutare quello che può essere il comportamento di edifici in legno in caso di sisma.Il perdurare del sisma in Emilia e le scosse che si verificano comunque in tutta la penisola hanno tragicamente evidenziato una realtà troppo spesso trascurata: tutto il territorio italiano è a rischio sismico

Questo significa che, quando si costruisce un edificio (sia esso pubblico o residenziale), è assolutamente necessario applicare i più efficaci criteri di sicurezza e utilizzare metodi costruttivi all'avanguardia. 

La scienza, la tecnica e le tecnologie costruttive moderne offrono soluzioni che permettono di gestire e ridurre il rischio sismico entro limiti di sicurezza ritenuti, allo stato attuale delle cose, accettabili e sufficienti: purtroppo i fenomeni sismici fanno parte di quelle catastrofi naturali che dimostrano tragicamente come la natura possa a volte sopraffare ogni previsione umana.

La sicurezza delle costruzioni in relazione ai fenomeni sismici è oggetto di ricerca e studi specifici da decenni nel mondo intero. Particolarmente intensi in questi ultimi decenni sono stati anche i risultati ottenuti nell'ambito delle strutture in legno, che tradizionalmente sono da sempre molto diffuse in zone note per la frequenza dei fenomeni sismici: il Giappone e alcune regioni del Nord America sono gli esempi più eloquenti.

È ormai riconosciuto a livello internazionale come gli edifici in legno ben progettati e realizzati secondo le tecniche più moderne, come la tecnologia X-Lam (cfr. Approfondimento 1) e il sistema della costruzione intelaiata (cfr. Approfondimento 2), possano garantire i livelli più avanzati di sicurezza sismica.

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Perché il legno è tra i materiali edili da preferire in zona sismica?

Innanzitutto il legno è molto più leggero degli altri materiali da costruzione; le forze agenti su una costruzione in caso di sisma sono proporzionali alla massa della costruzione stessa. La massa del legno è circa ¼ di quella del calcestruzzo: questo significa che le costruzioni in legno sono sottoposte ad un impeto distruttivo del terremoto decisamente più ridotto.

Il legno presenta un comportamento meccanico particolarmente favorevole, se confrontato con la sua massa. A parità di massa, la resistenza meccanica del legno è fra le migliori in assoluto. Questo significa che le strutture in legno sono in grado di assorbire senza danni anche forze e sollecitazioni importanti.

Per le sue caratteristiche meccaniche, il legno è naturalmente elastico e quindi sopporta facilmente una lieve deformazione: questo si manifesta in modo positivo in particolar modo durante l'azione del sisma, in quanto la minor rigidezza (cioè la maggiore deformabilità) della costruzione permette di meglio assorbire l'onda sismica.

L'edificio in legno non è mai un corpo monolitico, ma è formato da diversi elementi (di regola parete e solaio) uniti tra loro attraverso connessioni meccaniche (detti anche giunti o collegamenti): queste, se ben progettate e realizzate, fungono da ulteriore elemento a favore della deformabilità della costruzione e contribuiscono a dissipare l'energia sprigionata dal sisma, evitando così il crollo della struttura. Di fatto, la sicurezza sismica di un edificio in legno dipende anche dalle connessioni e dalla loro corretta progettazione.

I moderni edifici in legno sono progettati privilegiando l'utilizzo di elementi piani, come le pareti e le solette di pannelli X-Lam (legno massiccio a strati incrociati) o il telaio di legno ricoperto di pannelli OSB (Oriented Strand Board) in caso di struttura intelaiata. 

Le costruzioni a elementi piani sono più resistenti in caso di sisma rispetto alle costruzioni eseguite con elementi lineari (per esempio le strutture a pilastri) perché la rigidezza e la resistenza della struttura sono distribuite su tutta la costruzione e non sono concentrate in pochi punti.

Queste affermazioni sono ampiamente provate da diversi studi, in particolare dal progetto Sofie del CNR-IVALSA (cfr. Approfondimento 3), dove un edificio in legno di 7 piani e 24 metri di altezza, realizzato con i pannelli X-Lam, è uscito indenne da un test antisismico decisamente rude: la simulazione su pedana vibrante del terremoto di Kobe (magnitudo 7,2 della scala Richter) che nel 1995 in Giappone provocò la morte di oltre seimila persone.

L'X-Lam è il più tecnologico tra i cosiddetti "legni ingegnerizzati" (che comprendono anche il legno lamellare) e risulta essere un materiale particolarmente adatto in caso di sisma: è resistente e rigido, poiché grazie alla sua composizione a più strati incrociati, cioè ruotati ad angolo retto uno rispetto all'altro, è in grado di assorbire e di trasmettere alle fondamenta sollecitazioni e forze provenienti da ogni direzione.

Che il legno fosse un materiale particolarmente adatto alle costruzioni in zona sismica lo sapevano anche gli antichi: i Giapponesi hanno realizzato numerosi templi in legno che sono ancora al loro posto dopo molti secoli di vita (e molti sismi). 

Un esempio è il tempio Horuiy, realizzato nell'ottavo secolo, che ha superato indenne anche il terremoto di Kobe del 1995 (magnitudo 7,2 della scala Richter).

Inoltre in caso di terremoto (o altri eventi distruttivi come l'incendio), l'edificio in legno è uno dei più adatti ad essere riparato. Sostituendo le parti e le connessioni danneggiate è in alcuni casi possibile recuperare la sua portanza e renderlo nuovamente abitabile, consentendo ai proprietari di recuperare parte del patrimonio distrutto dall'evento naturale.

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Approfondimento 1: X-Lam, pannelli di legno massiccio a strati incrociati

L' X-Lam (pannelli di legno massiccio a strati incrociati), conosciuto anche come "pannello multistrato di legno massiccio", "Cross Laminated Timber", "pannello compensato di tavole" etc, è stato utilizzato per la prima volta nella seconda metà degli anni '90 e la prima omologazione austriaca risale al 1998.

Il pannello X-Lam nasce dall'incollaggio di diversi strati di tavole di legno incrociati, cioè ortogonali l'uno rispetto all'altro. Ne deriva un materiale con l'efficacia strutturale della lastra e della piastra, che può essere sollecitato staticamente in diverse direzioni. Ciò significa che è possibile pensare per superfici e contare su un alto grado di prefabbricazione: basti pensare che anche le aperture per porte e finestre possono essere realizzate in laboratorio. 


I pannelli X-Lam possono essere utilizzati come parete, soletta, tetto oppure come piastra per l'impalcato di ponti e simili. Il loro vantaggio essenziale è la stabilità dimensionale e le loro doti di rigidezza li rendono particolarmente adatti nell'edilizia antisismica e per la realizzazione di ogni tipo di edificio, anche multipiano.

Questo nuovo materiale strutturale si sta diffondendo rapidamente, tanto che la capacità produttiva in Europa raggiunge il mezzo milione di metri cubi l'anno. Tra i maggiori produttori ci sono la Germania e l'Austria.



Nella foto sopra: particolare di un pannello X-Lam; nel disegno la denominazione dei suoi vari elementi.
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Approfondimento 2: Il sistema a telaio (o struttura intelaiata)

Ampiamente diffuso in tutto il Nord America e in Canada, il sistema a telaio prevede l'utilizzo di una struttura di elementi piani in legno (telaio), unita tramite chiodatura ad una pannellatura strutturale formata da pannelli truciolari OSB (Oriented Strand Board). In questo modo si crea un elemento piano da utilizzare come parete o solaio, da completare poi con strati di materiale coibentante e con le finiture scelte (ad esempio l'intonaco nel caso delle pareti o i pavimenti nel caso del solaio).

Questo tipo di costruzione è definito, nelle normative internazionali, come particolarmente favorevole in caso di azioni sismiche.




Nella foto sopra: un particolare della struttura a telaio, nella quale sono alloggiati anche i componenti dell'impiantistica. Nel disegno: il telaio (in giallo) sul quale viene applicato il pannello OSB (in arancione).

Con il sistema a telaio è stato recentemente costruito a Lugano un edificio di 6 piani, la Casa Montarina, che risponde alle esigenze attuali e più moderne in ambito di sicurezza in caso di sisma. Si tratta di un edificio abitativo in zona urbana, con un'altezza complessiva di 6 piani, la cui struttura è stata realizzata interamente in legno. Tutti gli elementi strutturali, compresa la struttura della tromba delle scale e gli irrigidimenti orizzontali - elementi essenziali della struttura di edifici di questo genere, ma anche e particolarmente fondamentali in caso di azione sismica - sono realizzati con pannelli di legno e elementi di legno lamellare.


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Approfondimento 3: Il progetto SOFIE

 Nel 2007 i pannelli X-Lam sono stati i protagonisti di un progetto di ricerca messo a punto dal CNR_IVALSA di San Michele all'Adige (TN): il test antisismico SOFIE (progetto Sistema Costruttivo Fiemme).

Una casa in legno di 7 piani e 24 metri di altezza, interamente realizzata con questi pannelli, ha resistito con successo al test antisismico considerato fra i più distruttivi per le opere civili: la simulazione del terremoto di Kobe (magnitudo 7,2 della scala Richter), che nel 1995 provocò la morte di oltre seimila persone.

Il test, effettuato in Giappone presso il NIED (Istituto Nazionale di Ricerca sulla Prevenzione dei Disastri) è il risultato di studi e ricerche durati 5 anni, che hanno individuato nella combinazione dei pannelli X-Lam con specifiche connessioni meccaniche, una tecnica costruttiva ideale per garantire la sicurezza sismica.

Per la realizzazione di questo edificio sono stati necessari 250 m3 di abete rosso provenienti dalle foreste certificate PEFC (Certificazione internazionale della gestione forestale sostenibile) del Trentino, che sono stati inviati in Germania per la realizzazione dei pannelli X-Lam e successivamente in Giappone per l'assemblaggio dell'edificio su quella che è, a tutti gli effetti, la tavola vibrante più grande del mondo (misura metri 15x20).

La ricerca condotta dall'IVALSA ha dimostrato in modo definitivo l'affidabilità e la sicurezza del legno come materiale per l'edilizia, oltre al valore aggiunto che assicura in termini di comfort abitativo, risparmio energetico e rispetto dell'ambente.

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Lo STUDIO TECNICO BOLOGNINI è a disposizione per consulenze e valutazioni di intervento per realizzare un fabbricato antisismico in legno.